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giovedì 22 luglio 2010

Passa la manovra, ecco cosa cambia per la Sanità italiana

Con 170 favorevoli e 136 contrari, il Senato ha approvato il maxi emendamento alla manovra economica presentata dal Governo, recependo le modifiche apportate in commissione Bilancio. Il testo così licenziato ora passa alla Camera per essere convertito in legge entro fine luglio.
Molte modifiche rispetto all’impianto iniziale riguardano la Sanità. A partire dai tagli ai margini della distribuzione farmaceutica e dalla cancellazione delle le gare per l'acquisto dei generici. Resta in piedi, invece, il congelamento dei contratti del pubblico impiego e il blocco del turn over.

Quanto alle Regioni, i tagli resteranno quelli stabiliti nel testo originale della manovra (4 miliardi nel 2011 e 4,5 nel 2012), ma a deciderne “criteri e modalità” sarà la Conferenza Stato-Regioni.
Le Regioni sottoposte al Piano di rientro che non abbiano raggiunto gli obiettivi prefissati per il 31 dicembre 2009, ma abbiano però "garantito l'equilibrio economico nel settore sanitario" senza essere state sottoposte a commissariamento, potranno chiedere la prosecuzione del Piano per altri tre anni allo scopo di completarne gli obiettivi. Il loro raggiungimento è condizione per poter accedere ai finanziamenti già previsti, comunque condizionati al pieno raggiungimento del Piano.
Nelle Regioni sottoposte ai Piani di rientro, inoltre, allo scopo di permettere il regolare svolgimento delle previste attività anche attraverso il pagamento dei debiti accertati (e comunque maturati in violazione degli obiettivi dei Piani), i commissari ad acta provvedono alla "ricognizione" degli stessi debiti e predispongono un documento che individua tempi e modalità di pagamento degli stessi.
Rispetto al Fondo sanitario, sarà pari 550 milioni di euro l’importo che sarà decurtato dalle risorse statali destinate alla sanità del 2010 sulla base dei risparmi derivanti dalle misure. Nel 2011 il taglio salirà a 600 milioni. Prevista poi una stretta su acquisti di beni e servizi, mentre viene confermata la soppressione dell’Ispesl e l’attribuzione delle relative funzioni all’Inail.

E veniamo al pubblico impiego. Non è previsto nessun rinnovo di contratti e convenzioni del personale con il Ssn fino al 2012. Rispetto al trattamento accessorio, resta il blocco fino al 2013 al trattamento “ordinariamente spettante per l’anno 2010”, ma con alcune eccezioni. Il blocco, infatti, è “al netto degli effetti derivanti da eventi straordinari della dinamica retributiva”, incluse le variazioni dipendenti da eventuali arretrati, conseguimento di funzioni diverse in corso d’anno, progressioni di carriera, maternità, malattia, missioni svolte all’estero, effettiva presenza in servizio”. Per i dipendenti con trattamenti economici complessivi oltre i 90mila euro annui lordi verrà applicato un taglio del 5% e mentre il taglio del 10% avverrà oltre i 150mila.
Altra nota dolente, è quella dei turn over, che salvo ulteriori precisazioni, resteranno in piedi per il Ssn fino al 2015.