Al ministero della Salute sono avvisati: la registrazione, da parte della Corte dei conti, del contratto di acquisto dei 24 milioni di vaccini pandemici non esclude «profili di responsabilità amministrativo-contabile a carico di soggetti intervenuti nella vicenda, per gli aspetti che in sede di controllo non è stato possibile valutare». Parola di Mario Ristuccia, procuratore generale della stessa Corte dei conti, che nel giudizio sul rendiconto generale dello stato 2009 ha messo nero su bianco le «molteplici perplessità» che segnano la gestione della pandemia da virus A/H1N1.
Il contratto da 186,6 milioni di euro era stato firmato ad agosto da Fabrizio Oleari, direttore della Direzione generale prevenzione del dicastero, e dall'Ad di Novartis, Francesco Gulli. Il visto della sezione centrale di controllo della Corte era arrivato a settembre, ma soltanto in virtù dell'«eccezionalità e somma urgenza» dell'intervento.Già in quell'occasione, infatti, la sezione aveva osservato che il testo era «al di fuori degli ordinari schemi contrattuali» e che l'urgenza aveva impedito la disamina dei molti punti critici.
Punti che il senno di poi ha rafforzato. Sarebbe «fin troppo facile - scrive Ristuccia - trarre conclusioni semplicistiche sulla sostanziale inutilità delle costose misure poste in atto per affrontare un pericolo di fatto rivelatosi inesistente».
Ma la lista dei possibili profili di responsabilità erariale è lunga e dettagliata. Si va dall'«acritica adesione a decisioni assunte in altre sedi» (chiara l'allusione all'Oms)alla «scelta di rispondere alla temuta emergenza con una vaccinazione di massa e non con altri possibili rimedi terapeutici». Dalla «diversa composizione del prodotto scelto per l'operazione e la sua auspicata ma non verificata efficacia» alle «innegabili divergenze emerse nel mondo scientifico sulla validità generale di una simile scelta ». Dalla stipula di un contratto «dalle caratteristiche inusuali » ai «ritardi di distribuzione dei vaccini (poi fortunatamente inutilizzati)».
Tutti aspetti che per il Pg impongono il dovere di trarre «i necessari insegnamenti» e di verificare «la ragionevolezza e la funzionalità di quanto predisposto e attuato». Anche per chiarire i costi sostenuti e la destinazione dei milioni di vaccini inutilizzati. Destinazione su cui il ministero continua a tacere, così come sulle trattative in corso con Novartis per decidere l'indennizzo per l'ordine cancellato di 11 milioni di dosi.